Riscossione nella nuova riforma fiscale
La riforma fiscale: come migliorare la riscossione crediti incagliati
Il governo italiano ha deciso di intraprendere una riforma fiscale che mira a migliorare l'efficienza, la semplificazione e l'ottimizzazione della riscossione dei crediti incagliati. Questa decisione è stata presa alla luce dei dati preoccupanti sui crediti incagliati di Agenzia-Riscossione, che ammontano a 1.153 miliardi di euro. Questo significa che ci sono 170 milioni di cartelle esattoriali che riguardano 290 milioni di singoli crediti affidati al ruolo con l'intento di far saldare il conto con il fisco a 23 milioni di debitori.
La riforma fiscale si basa su due principi fondamentali: l'utilizzo delle tecnologie e dell'interoperabilità dei sistemi informatici e delle banche dati, e l'eliminazione delle duplicazioni organizzative, logistiche e funzionali, con una riduzione dei costi. Inoltre, la riforma prevede una riscrittura delle condizioni di accesso ai piani di rateazione per i contribuenti in difficoltà, con una stabilizzazione a 120 del numero massimo delle rate consentite.
Uno degli strumenti introdotti dalla riforma riguarda la cancellazione automatica dal magazzino dei crediti incagliati al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello dell'affidamento delle quote non riscosse. In questo modo, l'ente creditore può scegliere tra due vie: riaffidare in riscossione le somme oggetto di discarico ovviamente se c'è la possibilità di procedere al recupero del credito iscritto a ruolo, magari in presenza di nuovi e significativi elementi reddituali o patrimoniali o affidare in concessione a soggetti privati, con una procedura di gara ad evidenza pubblica, la gestione della riscossione coattiva delle somme incagliate.
Inoltre, la notifica della cartella di pagamento dovrà avvenire non oltre il nono mese successivo a quello di affidamento del carico, e la responsabilità dell'agente potrà essere contestata solo in presenza di dolo e nei casi in cui è evidente un mancato rispetto, per colpa grave, delle regole sulla salvaguardia del diritto di credito, da cui è scaturita l'eventuale decadenza o prescrizione del diritto di credito.
Infine, per capire se la macchina della riscossione migliora viene prevista una verifica di economicità ed efficienza da parte del Mef sull'attività di recupero dei crediti affidati all'agente della riscossione, soprattutto in relazione alla pianificazione concordata.
La riforma fiscale si propone di migliorare la riscossione dei crediti incagliati attraverso l'utilizzo delle tecnologie e dell'interoperabilità dei sistemi informatici e delle banche dati, l'eliminazione delle duplicazioni organizzative, logistiche e funzionali, con una riduzione dei costi, e una riscrittura delle condizioni di accesso ai piani di rateazione per i contribuenti in difficoltà. La cancellazione automatica dal magazzino dei crediti incagliati e la notifica della cartella di pagamento entro il nono mese successivo a quello di affidamento del carico sono alcune delle misure chiave previste dalla riforma. Infine, viene prevista una verifica di economicità ed efficienza da parte del Mef sull'attività di recupero dei crediti affidati all'agente della riscossione.